Francia, Michel Barnier nominato premier. Furia della sinistra: “Elezioni rubate”
Dopo tre lunghi mesi di tregenda e due di fitte consultazioni (nel bel mezzo dei Giochi Olimpici), la Francia ha finalmente un nuovo primo ministro. Si tratta di Michel Barnier, ex commissario europeo, che avrà il compito di ricompattare il Paese uscito diviso dalle ultime consultazioni elettorali.
La nomina del presidente Emmanuel Macron mira, dunque, a ristabilire unità ed equilibrio nel Paese: “Questa nomina arriva dopo un giro di consultazioni senza precedenti durante le quali, in conformità con il suo dovere costituzionale, il presidente ha assicurato che il premier e il governo che verrà rispetteranno le condizioni per essere il più stabile possibile e si darà la possibilità della coalizione più larga“, sottolinea la nota che accompagna la nomina di Barnier.
Costretta a digerire l’amara pillola il fronte lepenista che, all’indomani della prima tornata elettorale, era pronto a governare con il giovane Jordan Bardella, delfino di Marine LePen. Ma il sistema delle triangolazioni, al secondo turno elettorale, aveva ribaltato completamente i pronostici, spingendo in alto le sinistre e centristi, ricompattatisi dopo la chiamata alle armi.
“Dopo un’attesa interminabile, indegna di una grande democrazia, prendiamo atto della nomina di Michel Barnier a primo ministro di Emmanuel Macron“, scrive il presidente del Rassemblement national Bardella in un post sui social. “Gli 11 milioni di elettori del Rassemblement National meritano rispetto: questa è la nostra prima richiesta“, ha aggiunto, “giudicheremo il suo discorso di politica generale, le sue decisioni di bilancio e le sue azioni sulla base delle prove.
Chiederemo che vengano finalmente affrontate le principali questioni urgenti per i francesi – potere d’acquisto, sicurezza e immigrazione – e ci riserviamo tutti gli strumenti politici di azione se ciò non avverrà nelle prossime settimane“.